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I poveri non ci lasceranno dormire ripeteva sempre padre Alex Zanotelli al ritorno da Korogocho.

Oggi forse dovremmo ripetere che i rifugiati non ci lasceranno dormire. Sono tanti come mai in Europa e saranno ancora di più nei giorni a venire.

Un’umanità composta da bambini e donne spaventati per qualcosa che non avrebbero mai pensato di vedere.

Bambini e donne increduli nei riguardi di un abominio che nessuno aveva voluto prevedere.

Sono vicini a noi e nei prossimi giorni saranno tra noi.

Qualche leader politico a breve ricomincerà ad ululare al vento in modo sguaiato che sono tanti, che sono troppi e che ogni Paese se ne dovrà fare carico.  Così ripartirà la ennesima propaganda elettorale: sulla pelle dei più deboli come sempre.

Ma la guerra è un formidabile moltiplicatore di nefandezze ed allora perché sorprendersi alla vista dei bambini russi arrestati insieme ai loro genitori colpevoli di avere omaggiato con dei disegni e dei fiori la sede dell’ambasciata ucraina?

Cosa pensare dinanzi alle immagini di devastazione di interi paesi ed ai volti incorniciati dal terrore degli abitanti dell’Ucraina?

A noi cittadini non è chiesto di decidere se oggi sia utile aumentare la produzione e la vendita di armi e nemmeno stabilire quanto inetti siano stati i rappresentanti politici ed i loro cosiddetti esperti nel non prevedere cosa stava per succedere.

Ad esempio, quanto siano stati incompetenti ed in malafede nel non riconoscere la pericolosità delle frange neonaziste che prosperavano in Ucraina indisturbate o quanto la politica dell’unione europea sia stata pilatescamente connivente con la aggressione russa della Crimea barattata in cambio di “convenienti” forniture economiche.

Di sicuro solo una classe politica insipiente non ha mai considerato un insostenibile e pericoloso ricatto la dipendenza energetica da un paese come la Russia.

Ancora peggio, solo una classe politica incapace di “visione “poteva lasciare ancorato il nostro paese e l’Europa ad una totale assenza di sostenibilità ecologica nello sviluppo economico.

Un ceto politico legato all’oggi, all’affare ed alla corsa al finanziamento utile al proprio miserabile tornaconto elettorale.

Ma tanto è.

Ed il conto che sembra dover pagare il mondo ad iniziare dal povero popolo ucraino sembra essere insopportabile.

Noi italiani siamo solo dei cittadini a sovranità limitata se è vero che a breve ritorneremo a votare con una legge elettorale concepita dalle “oligarchie” dei partiti nell’indifferenza di tanti.

Ciononostante, a ciascuno di noi è chiesto di fare la propria parte.

Con il cuore gonfio di tristezza ma con il dovere morale scolpito in modo indelebile nei nostri animi. Lo possiamo fare solo in un modo oggi: accogliendo e predisponendo una accoglienza dignitosa per tutti i profughi provenienti dall’Ucraina.

Lo possiamo fare costruendo forme di solidarietà diffusa ed offrendo una informazione completa.

Tutti e ciascuno possono farlo.

Dovranno continuare a farlo i professionisti dell’informazione che in questi giorni di guerra stanno, come i medici impegnati negli ospedali durante la epidemia da covid, offrendo generosamente ed eroicamente il proprio lavoro.

Dovranno iniziare a farlo i politici intelligenti ed indipendenti dalle logiche di servitù che hanno portato l’Europa sull’orlo del baratro.

Il nostro Paese ha la possibilità di offrire a chi in queste ore sta soffrendo una risposta seria ma deve farlo azzerando la ignobile ipocrisia e la volgare ignoranza di una parte consistente della sua classe politica.

La guerra è un argomento troppo serio per lasciarlo gestire dai militari (Clemenceau) ma temo che lo sia anche per questo ceto politico.

E di questo il cinico Putin ne è consapevole.

Ed i bambini arrestati a Mosca sono lì a dimostrare l’abisso nel quale stiamo sprofondando.

Antonio Nocchetti