Corriere del Mezzogiorno – 06/01/2005

NAPOLI — Una stanza ampia. Cinque sedie, un avvocato di fronte all’altro. Si tratta. La volontà di ambo le parti, riunite nell’ufficio di via Ponte della Maddalena, ex Provveditorato agli Studi di Napoli, è quella di ricucire lo strappo. Pochi minuti bastano: accordo siglato. Venti ore in classe con l’alunno handicappato, più due di aggiornamento per l’insegnante di sostegno. Venti ore, anziche le undici previste dall’apertura della scuola, a settembre. ‘Dietro, dentro — dice Antonio Nocchetti, presidente dell’associazione dei genitori di bimbi disabili —, al di la del racconto e dei nomi e dei numeri gelidi, c’e il disagio vero, vissuto e affossato». Fiato tirato, un sospiro, di sollievo. Sa quante cose in più potra fare questa bambina col doppio delle ore di sostegno? Studiare di più. Socializzare meglio. Andare nei laboratori di informatica più spesso e pure in palestra. Si chiamano stimoli sono necessari per vivere davvero>>. Dunque, il secondo quadrimestre promette bene per Francesca e anche per Paolo ( i nomi sono di fantasia, le famiglie chiedono l’assoluto rispetto della privacy). I due bambini sono coetanei. Hanno 10 anni, frequentano la quarta elementare presso il circolo Giovanni XXIII di Chiaiano. Il 23 dicembre scorso, i genitori di Francesca hanno presentato ricorso contro il Ministero della Ricerca, forti anche del sostegno richiesto per tempo dal collegio scolastico di Chiaiano. Cinque giorni dopo, squilla il telefono. Caso risolto in tempo record dal Csa (centro scolastico amministrativo) di Napoli: un docente di sostegno in più sara presente a scuola, alla ripresa delle attivita didattiche. Ore di sostegno raddoppiate per tutti e due, anche se con una sentenza un altro bambino disabile ha ottenuto il docente a tempo pieno. Ma va bene anche così: ieri, i genitori dei disabili hanno firmato la liberatoria per ritirare il ricorso giudiziario. Le udienze cancellate sono due, già fissate davanti alla terza sezione del Tribunale civile di Napoli, l’11 gennaio. Ne restano altre tre programmate dall’11 al primo febbraio. «Pero quella di oggi —chiosa Nocchetti — e una data memorabile. Perchè per la prima volta siamo stati contattati dall’ufficio legale del Csa. Credo proprio che abbiamo scoperto l’uovo di Colombo: e cioè, che basta presentare ricorso a Castel Capuano per ottenere l’aumento immediato delle ore di sostegno. II bello e che noi lo facciamo persino a costo zero, grazie alla sensibilità degli avvocati Simona Marotta e Flavia Lenhardy, che ci offrono il patrocinfo gratis. Quindi, altri dieci ricorsi sono in partenza». Franco Buccino, segretario regionale di Cgil-scuola, sostiene che «a Napoli occorrono altri 500 insegnanti di sostegno Ma la situazione è più grave a Caserta». Invece, il direttore scolastico del Csa Alberto Bottino, ribadisce l’impegno e — dati alla mano — dimostra la sensibilità già avuta per la problematica, garantendo un insegnante di sostegno per ogni due bimbi disabili «Gli insegnanti — spiega Bottino — sono 400 in più dello scorso anno e nelle ultime settimane ne ho nominati altri 30. Se le scuole ne fanno richiesta, dunque non c’è bisogno del ricorsi giudiziario. Tengo a chiarire, inoltre, the c’è differenza tra integrazione e assistenza. Infatti, i bambini disabili non hanno bisogno soltanto del docente di sostegno, ma di un ambiente adatto. In molti casi, più ore hanno creato una regressione per l’alunno, non un miglioramento».

Maria Pirro