Niente iscrizione per otto disabili l’assessore: ‘Decisione illegale’
la Repubblica – 23/03/2009
Niente iscrizione, per gli alunni disabili. Non c’ è posto per loro, all’ Alberghiero “Duca di Buonvicino”. Le domande di iscrizione dei ragazzini handicappati sono state rispedite al mittente. «Provate altrove, qui non possiamo prenderli». In dispregio della Costituzione e delle leggi nazionali che vogliono l’ integrazione dei disabili. L’ Alberghiero “Duca di Buonvicino”, nella zona di Capodichino, ha detto “no” ad otto minori, provenienti dalle medie “Di Giacomo” e “Nicolini”, che avevano scelto quella scuola per continuare il loro percorso scolastico. «Abbiamo deciso di prenderne solo tre, e non devono essere gravi, per ciascuna delle due sedi della scuola» ammette il dirigente Abele Ciampa. Così la mamma di una delle ragazzine in questione, pur di non veder negato il diritto di sua figlia all’ istruzione, ha rifatto l’ iscrizione cancellando la situazione di disabilità della figlia.E la domanda è stata accolta. Niente disabilità, nessun problema. «Ma è illegale» tuona l’ assessore provinciale all’ Istruzione, Angela Cortese. «Il dirigente della “Duca di Buonvicino” non può avallare una cosa del genere». Difficile a credersi, eppure è lo stesso Ciampa a confermarlo: «Questi disabili non sappiamo come mantenerli. Vadano nei centri appositi». La legge dice, però, che i ragazzini disabili a scuola ci devono andare. E che devono essere affiancati dall’ insegnante di sostegno. «Ma non è detto che debbano venire per forza in questa scuola – insiste Ciampa – Di istituti ce ne sono tanti altri. Che si orientino altrove». Un “suggerimento” che uno dei genitori, Teresa Cinque, sarebbe pronta ad accogliere, «ma la psicologa di mio figlio mi ha spiegato che deve frequentare l’ Alberghiero perché solo in un istituto dove le attività pratiche e manuali sono fondamentali ha la possibilità di inserirsi e seguire le lezioni». «L’ operato di quella scuola è illegittimo» afferma Angela Cortese: «Non si possono scavalcare le leggi nazionali. Non si possono discriminare i diversamente abili».
Bianca De Fazio