Riepiloghiamo per i non addetti ai lavori: in Campania le scuole di primo grado sono al momento chiuse ma per qualche imperscrutabile motivo solo gli alunni disabili, in una riproposizione pandemica delle classi differenziali, dovrebbero frequentare la scuola.

Il fatto che nel resto d’Italia le scuola siano aperte per tutti non ha nessuna rilevanza nella repubblica indipendente di Campania. A sud del Garigliano la densità abitativa, la circolazione sfrenata del virus e le precarie condizioni del sistema sanitario hanno suggerito di chiudere tutte le scuole nonostante le rassicurazioni che vengono da Roma.

Se tutto questo è vero allora perché meravigliarsi se ai genitori dei nostri ragazzi viene contestata un’assenza ingiustificata se non mandano i propri figli a scuola?

In Campania prevale un’idea di scuola per nulla allineata alle leggi dello Stato repubblicano!

Le obiezioni a questo modello educativo possono essere tante ma immaginiamo siano poco rilevanti per gli ispiratori dell’ordinanza in oggetto. La domanda, semplice e diretta, che quasi tutti i genitori rivolgono è: se è pericoloso per il suo fratellino andare a scuola perché non dovrebbe essere così anche per il mio figlio più fragile?

Mentre cerchiamo invano una risposta ci auguriamo che l’assessore regionale all’Istruzione corra a spiegare all’onorevole De Luca che i disabili sono persone. Semplicemente persone da trattare con delicatezza.

Il registro delle assenze forse dovremmo riempirlo annotando tutto quello che chi doveva fare non ha fatto in questi sette mesi in tema di sicurezza delle scuole, miglioramento dei trasporti, tracciamento dei contagi ecc.