Tutti a scuola, anche i disabili
Girotonto a Santa Lucia per chiedere politiche a sostegno della scuola pubblica frequentata dal 98% degli handicappati
Giornale di Napoli – 10 marzo 2011
Nessuno si occupa dei disabili. A denunciarlo è l’associazione “Tutti a scuola”, che ieri ha protestato davanti a Palazzo Santa Lucia contro i pesanti tagli alle politiche sociali e i recenti attacchi al welfare. In polemica con le ultime dichiarazioni di Berlusconi sulla scuola pubblica, i disabili, e le loro famiglie, si sono riuniti davanti alla sede della Regione, in via santa Lucia, scandendo lo slogan “11 pericolo per i nostri figli è la politica e non la scuola”. «Pd presidente del Consiglio – ha spiegato Antonio Nocchetti, presidente della onlus che si batte da anni per i diritti dei disabili – che ha dichiarato che la scuola pubblica sarebbe un pericolo per i nostri figli, vogliamo ricordare che il 98% dei bambini disabili frequenta la scuola statale. Dunque, la scuola dell’integrazione è la scuola pubblica». Al presidente Stefano Caldoro, il coordinamento di genitori di bambini e ragazzi disabili ha chiesto il rispetto degli impegni presi all’indomani della sua elezione, completamente disattesi dopo ben 340 giorni di governo. «Siamo qui dopo un anno – ha detto Nocchetti – per chiedere ragione delle inadempienze da parte delle istituzioni, perché non si possono assumere impegni formali verso i disabili e le loro famiglie e poi non mantenerli. All’epoca abbiamo posto a Caldoro sei domande: a nessuna di queste, compresa la semplice istituzione di un tavolo con le associazioni per la definizione di linee guida sull’integrazione scolastica, è seguita risposta. Per contro, dopo oltre 340 giorni, abbiamo assistito alla riduzione delle ore di sostegno nella scuola, alla diminuzione delle terapie riabilitative nei centri, alla lenta e strisciante espulsione dei giovani disabili dai semiconvitti, alla revisione dei criteri di invalidità, per citare solo alcuni avvenimenti, che denotano la incresciosa dissoluzione dello stato sociale in Italia. Un impoverimento del welfare che, come noto, è ancora più grave al Sud, e, in particolare, in Campania». Tra le richieste che la onlus avanza da tempo alla Regione c’è anche quella di istituire un’anagrafe dei disabili, che in Campania, uno dei rari casi in Italia, non esiste. La misura dei tagli alle politiche per i più deboli in Campania è stampata a chiare lettere sugli striscioni che hanno accompagnato la manifestazione. Il governo Berlusconi nel 2011 ha investito 22 milioni di euro, esattamente la metà dell’anno scorso (quando erano 44). E ancora sui cartelli i cittadini hanno avuto la possibilità di leggere i “numeri della politica da Prodi a Berlusconi”: il fondo nazionale ha subito una riduzione del 70% dal 2009 ad oggi, il fondo per le famiglie dell’84%, mentre quello destinato alla non autosufficienza è stato azzerato. «Più che “governo del fare” – ha concluso il responsabile di Tutti a scuola – questo è il “governo di farsi i fatti propri”. Nessuno vuole occuparsi dei disabili, per qu-sto oggi siamo in piazza e inauguriamo la tre giorni nazionale in difesa della scuola pubblica e della costituzione».
Maria Nocerino