Il Mattino – 06/04/2004

Ci sono, in tutte le scuole, studenti speciali. Bambini e ragazzi diversamente abili che hanno bisogno, in class, di docenti specializzati : gli insegnanti di sostegno. “Gli alunni portatori di handicap aumentano-spiega Andrea Iulian, presidente dello Snis, il sindacato nazionale insegnanti di sostegno-ma il paradosso è che nell’anno in corso, le cattedre di sostegno sono state dimezzate”. E per l’anno prossimo? Secondo la CGIL scuola, il taglio riguarderà in Campania, circa 100 posti di sostegno, la metà a Napoli. Dal Centro Servizi Amministrativi invece assicurano. “A livello regionale e sull’organico di diritto, non ci saranno diminuzioni-precisa Alberto Bottino, dirigente scolastico regionale-cercheremo di non perdere posti nelle province. Per le cattedre in deroga, invece, non si possono fare previsioni”.La legge stabilisce la presenza di un insegnante di sostegno ogni 138 bambini normodotati : questo rapporto determina l’organico di diritto. Per i casi gravi, però le scuole possono richiedere altri docenti di sostegno sulle cattedre in deroga. Ma se fino a due anni erano i dirigenti scolastici-sentita la ASL, il consiglio di classe e i genitori- a decidere il sostegno, una circolare ha mutato la procedura demandando questa decisione al Csa e questo ha portato a una diminuzione delle cattedre. I genitori degli alunni disabili, perà in alcune scuole si sono organizzati per difendere il diritto allo studio dei propri ragazzi. E’ questo che è accaduto al 16° Circolo didattico dove si conta il maggior numero di docenti di sostegno della regione. Come mai?”Di fronte al taglio delle ore di sostegno abbiamo reagito – spiega Antonio Nocchetti, presidente del Consiglio di circolo – abbiamo chiesto al direttore scolastico regionale le motivazioni, non abbiamo avuto risposta in 30 giorni, così abbiamo dato mandato a un legale. In seguito, dopo un’ispezione durata due mesi, abbiamo ottenuto per gli alunni diversamente abili un numero maggiore di ore”.

Negli altri circoli didattici non è andata così bene. “Per i genitori di bambini disabili la diminuzione di docenti è stato un colpo durissimo-dice Anna Antonucci Sabatini-I miei bambini hanno perso ore, il primo è passato da 18 a 15, il secondo da 13 a 10, la loro integrazione nel gruppo classe diventa così più difficoltosa”. Che cosa significa, in concreto, per una mamma, vedere il proprio bambino seguito meno? “Si vive un’ingiustizia-continua la signora Sabatini-nel 73° circolo, frequentato dai miei figli. funziona il tempo pieno, i bambini diversamente abili potrebbero restare a scuola per 40 ore, invece i genitori sono costretti ad andare a prenderli prima, spesso li fanno seguire in centri privati, non a scuola come sarebbe lo diritto”.