la Repubblica – 20/12/2004

Cara Moratti, sono Francesco, un bambino napoletano di 12 anni, come dicono gli altri “disabile”, e frequento la V elementare. Le scrivo per farle alcune domande, a dire il vero le domande gliele vogliono fare anche i miei genitori, che non capiscono molto di scuola e di leggi ma mi vogliono assai bene.
1)Perchè in ogni classe della mia scuola sono aumentati i bambini? Addirittura ci sono due bambini come me nella classe di mio fratello e le maestre non ne possono più.
2) Perchè la mia maestra di sostegno (io le voglio bene quando mi fa stare in classe con i compagni, non quando mi porta fuori perchè disturbo) è cambiata anche quest’anno ed e venuta un’altra che sta con me solo un’ora e mezzo al giorno invece di 3 ore come gli anni precedenti?
3) Perchè la direttrice ha detto ai miei genitori che non ci sono più i soldi per comprare il computer e che mi devo “scordare’ che la scuola possa avere più attenzione per i bambini come me?
4) Perchè la direttrice ha detto ai genitori di una bimba dell’asilo che l’aula di psicomotricità si sarebbe potuta allestire se il Fondo di istituto non fosse stato ridotto ancora? Adesso quei genitori sono disperati perche al centro dove la bimba va di pomeriggio le hanno chiesto di fare un programma integrato (si dice così) con le ore scolastiche.
5) Perche la mia direttrice, che è buona e sembra la nonna quando mi parla, ha detto a mamma a papà che Sara sempre peggio perchè dall’anno prossimo per far risparmiare le tasse a tutti non ci saranno più le supplenti ed ogni scuola si organizzerà come può?
6) Un’ultima domanda, signor ministro, ma vorrei che mi rispondesse: forse è meglio che bambini come me e la mia amichetta dell’asilo stiano per conto loro, per esempio in una classe particolare? Cosi non daremo piu fastidio alle maestre che da quest’anno non sono più tanto tempo insieme in classe (ore di compresenza). Non è meglio, allora, dire chiaro di tenerci a casa o di portarci in un istituto?

P.S. Mi scuso per aver usato il mio piccolo amico Francesco per parlare di aumento di alunni per classe, di continuità didattica, di tagli al sostegno, di riduzione deifondi per attrezzature e laboratori, di riduzione delle ore di compresenza, di abolizione delle supplenze. Purtroppo di questi argomenti e di bambini come Francesco le scuole pubbliche ne sono piene (oltre 156 mila secondo il ministero). Chi scrive è rappresentante del Coordinamento genitori “Tutti a scuola” e presidente del consiglio del 16esimo circolo didattico di Napoli. II 29 ottobre abbiamo consegnato al prefetto oltre 14 mila firme di cittadini che chiedono il mantenimento della legge sull’integrazione scolastica. Siamo in attesa.

Antonio Nocchetti