Napoli.fanpage.it – 20/01/2015

Con la cancellazione di oltre 1.500 posti nei semiconvitti la Regione Campania risparmierà 42 milioni di euro. È lo stesso Ente che ha appena stanziato 23 milioni di euro per promozionare i prodotti della Campania attraverso le società sportive.

Dal primo febbraio oltre 1.500 disabili mentali in Campania saranno sbattuti fuori dai semiconvitti, strutture che li accolgono per alcune ore al giorno, dove sono impegnati in diverse attività. Detta così, purtroppo, non rende l’idea della tragedia a cui queste persone e le loro famiglie vanno incontro. Perché per un disabile mentale, la fine di queste esperienze equivale a isolamento e disperazione.

Il taglio è stato deciso nel decreto 108, approvato lo scorso dicembre; il risparmio previsto è di circa 42 milioni di euro. A questo taglio, cui non corrispondono purtroppo nemmeno adeguate strutture socio-sanitarie che i Comuni dovrebbero mettere a disposizione, per la Regione “corrispondono” invece circa 80 posti letto in regime di residenzialità, mentre il governo centrale continua a tagliare sui disabili. Abbiamo provato a comprendere perché le strutture semi residenziali sono così importanti per i disabili mentali e le loro famiglie, passando una giornata con alcuni di essi. Un invito che viene girato a Caldoro: “Il presidente venga a conoscere i nostri figli, venga a vedere cosa significa e poi dopo trovi il coraggio di tagliare sui più deboli”: lo dice ai microfoni di Fanpage.it Lucia, madre di Francesca, che tutti i giorni vince la sfida – complicata, a dire il vero – dell’essere disabile in Italia.

Il presidente dell’associazione Tutti A Scuola, Toni Nocchetti, rincara: “È una violenza legislativa, la Regione Campania di Caldoro torni sui suoi passi perché sta facendo la peggiore figura della sua vita”. La stessa Regione ha appena stanziato 23 milioni di euro per promozionare i prodotti della Campania attraverso le società sportive. Le famiglie dei disabili, riunite in un coordinamento, si sono date appuntamento il 21 gennaio prossimo, per protestare davanti alla sede della Regione Campania; promettono battaglia durissima e proteste a oltranza.

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