Corriere del Mezzogiorno – 02/10/2004

Molti gli studenti, modesta la partecipazione dei professori. Ieri mattina in piazza Carità, così come in tutte le altre piazze d’Italia è andata in scena la protesta contro la riforma Moratti. In corteo abche tutte le le sigle sindacali e molti genitori; striscioni e slogan cavalcando quella che a Napoli rappresenta la rivendicazione più sentita; gli insegnanti di sostegno per gli alunni disabili drasticamente ridotti dal Ministro della Pubblica Istruzione. Con la solidarietà dell’assessora regionale all’istruzione, Adriana Buffardi.In piazza i rappresentanti del coordinamento Tutti a scuola che raggruppa i familiari degli studenti handicappati e non. La sentenza emessa ieri da un giudice del tribunale di Campobasso ha sospeso i tagli del ministro accordando ad un alunno portatore di handicap ben 24 ore di sostegno alla settimana contro le 18 che la Moratti gli aveva destinato, lascia ben sperare le prime quattro famiglie napoletane che come ultima spiaggia hanno preparato i ricorsi all’autorità giudiziaria. I primi atti sono pronti – spiega Antonio Nocchetti, coordinatore di Tutti a scuola, ma sono almeno 25 le famiglie che sono orientate a seguire lo stesso percorso giudiziario.
E provengono tutte da scuole differenti.
Come coordinamento garantiamo assistenza e patrocinio legale gratuito, loro dovranno soltanto farsi carico delle spese per la preparazione degli atti, le marche da bollo e quant’altro. Dispiace essere arrivati ad interpellare il giudice, ma a questi ragazzi non viene piu garantito il diritto allo studio». Quello del magistrato sarà un giudizio d’urgenza ex articolo 700, la sente}iza è prevista entro trenta giorni dalla presentazione del ricorso. Nel caso. in cui venisse accolto l’autorità giudiziaria imporrà all’amministrazione pubblica dl procedere all’integrazione delle ore di studio per l’alunno disabile nella scuola di appartenenza. I precedenti – non soltanto Campobasso, ma anche un giudizio analogo espresso qualche mese fa a Roma — lasciano ben sperare. Le famiglie napoletane – tre su quattro già vivono in condizioni estremamente disagiate – avevano intentato altre strade. Si erano rivolte al direttore scolastico regionale, Alberto Bottino e chiesto ed ottenuto la convocazione di un tavolo con la prefettura. Niente da fare, le ore di studio per i loro figli disabili si erano ridotte di dieci rispetto all’anno scorso. «Purtroppo – aggiunge Nocchetti non c’e abbastanza sensibilità rispetto
to a queste problematiche. Il ministero dell’lnterno spende trentadue milioni di euro per garantire l’ordine pubblico per ogni partita di calcio. Moltiplichiamo la cifra per trenta giorni: raggiungiamo la spesa che è stata negata alla scuola. A questo punto meglio che il Ministero pensi al ripristino delle classi differenziati, se è in grado di assicurarle».