Il ROMA – 12/01/2007

NAPOLI. Arriva in treno di buon mattino e non sa ancora che l’attende una dura giornata, l’ennesima scandita da fischi e contestazioni. Alle 7,25 Romano Prodi sale sulla carrozza ad Alta velocità in compagnia del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi e dell’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti. Durante il viaggio sperimenta l’ebbrezza dei 300 chilometri all’ora e, in una manciata di minuti, arriva a Napoli dove, alla Stazione centrale, deve già fare i conti con il primo gruppetto di “ribelli”. Uno di questi gli chiede di fare qualcosa per ridurre i ticket sui farmaci e lo sollecita ad intervenire sulle pensioni minime. Il professore sorride e tira dritto. La prima tappa è allo storico caffè Gambrinus per l’immancabile appuntamento con caffè e sfogliatella. All’uscita dal bar, in piazza Trieste e Trento, l’attende però una brutta sorpresa: alcuni passanti si lasciano andare a fischi, cori di protesta e contestazioni (che si ripetono a pochi minuti di distanza contro il ministro della Giustizia Clemente Mastella, attaccato per l’indulto mentre passeggia sul Lungomare in compagnia della scorta). Una donna grida: «Ritirati». E lui: «Macché…». Per non parlare del presidente dell’associazione “Tutti a scuola” che chiede al premier di venire incontro ai problemi degli handicappati e si sente rispondere: «Mi scriva una lettera». Anche qui il premier adotta la stessa tattica: spallucce e via, in auto, fino alla “fermata” successiva. In poco tempo il presidente del Consiglio si ritrova a Mergellina per il viaggio inaugurale delle prime quattro stazioni della Linea 6 del metrò (ne restano da aprire altrettante) che entreranno in funzione a fine mese: da Mergellina appunto alla Mostra d’Oltremare passando per Lala e Augusto. Pure qui i fuoriprogramma non mancano: gli addetti ai lavori, i giornalisti ed i curiosi sono tanti, troppi, ragion per cui – complice la disorganizzazione – si scatena il caos. Parole grosse e spintoni la fanno da padrone, si scatena il parapiglia e si rischia addirittura la rissa soprattutto a causa dell’operato degli agenti del servizio d’ordine del professore, fin troppo zelanti. Il tour si trasforma in odissea: l’accesso ai vagoni diventa un vero e proprio assalto ed a farne le spese è pure il sindaco Rosa Russo Iervolino, vittima di qualche spallata di troppo. È impossibile soffermarsi anche solo un istante col primo ministro e gli amministratori locali. Tutto viene rimandato alla tappa successiva, la mostra “Metropolis” a Castel dell’Ovo, dove fioccano gli elogi per i 2,3 chilometri di linea 6 (realizzati dalla società consortile Robur 2003 di cui fa parte Torno Internazionale Spa: i lavori hanno avuto una svolta a partire dall’estate del 2005 quando sono state ripristinate ed adeguate le opere esistenti della galleria e sono state costruite le 4 nuove stazioni della linea sulla base di una progettazione improntata alla contaminazione tra opere di ingegneria e arte contemporanea, sotto il coordinamento del critico Achille Bonito Oliva) che ha sostituito il progetto della Ltr affossato da Tangentopoli: «Anche questa – dice Prodi – è un’occasione da sfruttare, Napoli ne ha bisogno. Si tratta di un punto nevralgico della città che viene collegato con tutto il resto». E ancora: «Quello che mi aspetto da Napoli è un lavoro paziente e di lungo periodo. Qui non dobbiamo mollare neanche un po’ con l’attenzione non solo sulla sicurezza ma anche su progetti di sviluppo» conclude il leader dell’Unione. Quindi ancora uno slalom per evitare i portatori di handicap che lo attendono pazientemente all’ingresso di Castel dell’Ovo, un saluto a tutti e via di corsa a Caserta per il seminario del Governo ed il Consiglio dei ministri in esterna in programma oggi.