Corriere del Mezzogiorno – 16/09/2004

Mettetevi nei panni di un genitore di un bambino diversamente che, al primo giorno di scuola, non trova nessun assistente o insegnante in grado di seguire suo figlio in classe ed è quindi costretto a riportarlo a casa.

E’ quanto si è verificato in tantissime scuole napoletane, ieri mattina. Aprono le scuole e le annunciate difficoltà sul cosiddetto sostegno non si sono fatte attendere. “Il primo giorno di scuola è cominciato per migliaia di bambini napoletani ma evidentemente, tradendo ogni principio costituzionale e una precisa legge sull’integrazione scolastica, tale inizio non riguarda i bambini diversamente abili di fatto allontanati da molte scuole napoletane” – tuona il Presidente della Commissione Scuola del Comune Sandro Fucito (prc) e senza esagerare. Perché ha raccolto questa volta non dai sindacati, ma dal Coordinamento genitori – insegnanti di Napoli, decine di denunce disperate da cui risulta che nella quasi totalità delle scuole napoletane – dice un medico, Toni Nocchetti, rappresentante del Coordinamento genitori/docenti – il bisogno di sostegno stimato dalle ASL (sic) non trova riscontro nell’assistenza concessa dall’amministrazione scolastica, appunto, nella misura della meta del monte ore certificato dal medico. Il carosello della disperazione parte da Scampia, dove alla media Statale Virgilio i dieci bambini diversamente abili hanno trovato appena due insegnanti di sostegno a nove ore settimanali, denuncia il rappresentante dei genitori Angelo Cerullo. E due madri hanno riportato le figlie a casa. Racconta Rita Remolato : “mia figlia è alla Virgilio da 5 anni, ha 16 anni. Stamattina mancavano l’assistente materiale e la sua maestra di sostegno, non era stata nominata. Quella dell’anno scorso, trasferita, non è stata ancora sostituita. A scuola abbiamo dei ragazzi con patologie gravi e 4 bambini che hanno bisogno di sostegno.

Siamo tornate a casa. Ma domani (oggi) protesteremo davanti al Comune per l’assistenza materiale poi al Provveditorato”. E l’altra madre, Nunzia Braucci : “l’anno scorso il vecchio Preside mi aveva promesso dal primo giorno un insegnante di sostegno per la mia bambina e stamattina non c’era. Il Preside mi ha detto che dovrebbero arrivare di nuove, ma sappiamo che le ore di assistenza sono comunque diminuite. Mia figlia si irrigidisce all’improvviso, come si fa a tenerla in classe da sola? Ha diritto a tutte le ore di assistenza, invece delle 9 settimanali. Anche l’assistente materiale mancava. Compete al Comune, ma va chiesto dal Preside. Io domani la porto a scuola e mi metto in classe”. “Ma li venga a vedere questi ragazzi. E mi dica se possono restare in classe da soli” sfoga invece a Bagnoli il Preside della media Michelangelo. “C’è stata una forte riduzione delle ore in rapporto alle effettive esigenze richieste dalle ASL” – dice – “abbiamo un numero crescente di ragazzi a cui non è possibile assicurare il sostegno necessario. Io ho 8 casi gravissimi che avrebbero bisogno delle 18 ore ma dovrei eliminare il sostegno per altri 10 studenti e i genitori mi linciano. Ho 7 docenti di sostegno e 1 a 9 ore. Non posso fare il capro espiatorio. Ho convocato le ASL territoriali per domattina (oggi) e saranno presenti rappresentanti dei genitori. Darò tante ore per ciascun ragazzo quante me ne dirà il medico delle ASL”. Nicola ha 14 anni e la consapevolezza del suo deficit, piange davanti a un compito di matematica. L’astrazione matematica non riesce a comprenderla. Studia alla media Marechiaro di Posillipo ed è all’ultimo anno. La sua assistenza ha avuto una contrazione dai 18 a 10 ore settimanali : salta il suo progetto particolare sulla matematica. Dice la madre Patrizia Cancellara : “stamattina sono stata 2 ore dal Preside. Quest’ anno abbiamo altri 2 bambini gravi e siamo a 5 bimbi disabili con 2 insegnanti di sostegno. Due bambini tra cui un non udente, hanno appena 4 ore di sostegno alla settimana. Un bambino down che non sa leggere e scrivere ne ha 10, sa che ad aprile la Direzione Scolastica ci disse che le ASL specialmente a Caserta, aveva gonfiato le prescrizioni? Per questa riforma i disabili sono una rogna”. L’altro giorno 10 Parlamentari Campani hanno sottoscritto un’interrogazione al Ministro Moratti, a riguardo, per sapere se esistono le condizioni per rendere possibile il Diritto all’istruzione. Intanto alla scuola comprensiva Nevio di Via Manzoni si minacciano le vie legali. Dice un genitore Bruno Francesca : “Siamo al 50% delle esigenze e di quanto prescritto dall’ASL Napoli 1, che evidentemente vale solo come indicazione. Mio figlio dovrebbe avere 18 ore di sostegno, ne ha 9. La media frequentata da mio figlio conta 7 diversamente abili tutti certificati per le 18 ore e 4 insegnanti di sostegno. Questi ragazzi stanno in un angolo e non seguono, hanno bisogno di un supporto specializzato. Stiamo continuando a tempestare di richieste l’ufficio scolastico e non escludiamo il ricorso alla Magistratura. C’è una legge inefficace perché privata delle risorse, la 571 sulla integrazione scolastica. Abbiamo un auto senza benzina e a piedi non possiamo andare. Al primo circolo di Ottaviano una madre non se la sente di parlare, ma fa sapere che la scuola primaria con 8 bimbi disabili, di cui 6 gravi e bisognosi di 18 ore, aveva richiesto 5 insegnanti di sostegno e ne ha avuti 3. Al 28° circolo di Chiamano per 19 alunni disabili, dei quali 11 gravi, docenti e famiglie avevano richiesto 15 insegnanti di sostegno e ne hanno avuti 8. Dato eclatante perché la scuola fa il tempo pieno, cioè 40 ore settimanali. “Saremmo costretti a dimezzargli le ore di scuola dice la Professoressa Antonella Ferrigno, a fargli fare solo la mattina”. E non finisce qua, la lista è enorme. Intanto ieri per mancanza d’acqua, a causa di un guasto, è slittata l’apertura di alcune scuole a Pianura, Quarto e Pozzuoli. Alla media Giovanni Falcone di Pianura il preside Agostino Orso ha dovuto proibire l’ingresso agli oltre 1000 iscritti per motivi igienici. Chiuso l’istituto di via Pallucci e via Torricelli. Alla elementare Fatale di Pozzuoli i genitori non hanno fatto entrare i figli per timori legati alla staticità dell’edificio.