“Enrico” è il nome dei nostri figli

ENRICO ha vinto.
Avrà il suo insegnante di sostegno a partire da quest’anno.
Per lui la scuola incomincia l’11 aprile.

Enrico ha vinto.
Tre semplici parole, per descrivere un universo di sensazioni, che in questi giorni sono variate, dalla rabbia per l’ennesimo sopruso perpetrato nei confronti di un ragazzo disabile, alla soddisfazione nel riscontrare che la lotta paga.
Lotta che va sempre sostenuta, perché solo chi rinuncia a combatterla ha già perso in partenza.

Enrico ha vinto.
Con lui hanno vinto la sua famiglia, tutti a scuola, e quei giornalisti che in un Paese asservito, riescono lo stesso con coraggio, ad esercitare il loro diritto di cronaca e di denuncia.

Enrico ha vinto.
Una battaglia che lui, la sua famiglia e tutti a scuola, avrebbero voluto non dovere intraprendere.
Battaglia combattuta con le armi non violente, di una denuncia alla polizia, di un’interrogazione parlamentare indirizzata al ministro dell’Istruzione, di un’ispezione alla scuola paritaria dove studia Enrico, e soprattutto dei numerosi appelli mediatici, incominciati con gli articoli de “Il Mattino” (l’ultimo è di ieri 11 aprile) e proseguiti a Rai 3 con la trasmissione Agorà, nonché ovviamente attraverso il sito internet di tutti a scuola.

Enrico ha vinto.
Tutti noi siamo consapevoli, che è stata vinta una battaglia, e che per vincere la guerra, bisognerà verificare l’applicazione delle misure promesse dall’ufficio scolastico regionale, e soprattutto che gli stessi diritti vengano estesi agli altri ventimila alunni disabili che vivono le stesse difficoltà.

Enrico ha vinto.
Noi di tutti a scuola, aspettiamo con ansia il prossimo 17 giugno, per festeggiare con lui la sua vittoria, alla sua (e di tutti i ragazzi disabili) grande festa di Giochi Senza Barriere.

La rassegna stampa sull’accaduto