Redattore Sociale – 18/09/2009

NAPOLI – Il ritiro immediato della delibera regionale 1267 che prevede la compartecipazione alle spese per l’assistenza da parte dei disabili e delle persone non autosufficienti. A chiederlo è l’associazione napoletana “Tutti a scuola”. “Si tratta di un provvedimento razzista perché inserisce una distinzione basata non solo sul censo, dal momento che considera un indicatore di reddito la pensione d’invalidità della persona diversamente abile, ma sulla razza dei disabili. Solo il progetto T messo in piedi da Hitler per eliminare i disabili tedeschi avrebbe fatto di meglio”. Con queste parole Antonio Nocchetti, presidente del Coordinamento di genitori disabili di Napoli, attacca duramente la legge firmata lo scorso 16 luglio dal governatore Bassolino, definita “incostituzionale” anche dallo stesso assessore alla Sanità della regione Campania Mario Santangelo. Ma oggi al convegno promosso a Villa Pignatelli a Napoli da “Tutti a scuola”, non c’erano né Santangelo né Alfonsina De Felice, assessore alle Politiche sociali della regione Campania, a cui le associazioni che si occupano di disabilità nel capoluogo campano avrebbero voluto chiedere “Quale futuro aspetta i nostri disabili?”.

“La domanda che avremmo fatto alle istituzioni, se oggi avessero risposto al nostro invito – spiega Nocchetti – non riguarda solo il futuro dei disabili e delle loro famiglie, per le quali sarebbe necessario costruire una prospettiva di ‘morte serena’, ma anche il presente e un passato fatto di viaggi della speranza e terapie cosiddette sperimentali che una legislazione sanitaria superficiale consente, tollera e, in alcuni casi, incentiva per biechi interessi economici”. “La nostra associazione – sottolinea il responsabile di “Tutti a scuola” – in un paese normale non esisterebbe, se esiste è perché non viviamo in un paese normale”.

Quello che da anni chiede l’associazione è molto semplice: un’anagrafe di tutti i disabili che vivono in Campania, da cui si possano ricavare i loro bisogni, le loro condizioni di vita e di salute, e, di conseguenza, rispondere con politiche adeguate. “Ad oggi non sappiamo quello che fanno e quanti sono i disabili nella nostra regione – racconta Antonio Nocchetti – quando per un monitoraggio di questo tipo basterebbe investire un anno di lavoro e un costo almeno 100 volte inferiore a quello che è stato dato ad Elton John per la partecipazione a Piedigrotta. Ma a chi interessa tutto questo?”. Una soluzione, secondo Nocchetti, ci sarebbe: la revoca immediata della delibera. “Domani presenteremo un ricorso al TAR” conclude il rappresentante di Tutti a scuola, che annuncia le prossime iniziative di mobilitazione: una raccolta di firme e una manifestazione di protesta a Santa Lucia, davanti al palazzo della regione, prevista per giovedì anche in vista dello stato di agitazione proclamato dalla Ugl Sanità causa i ritardi nei pagamenti di oltre 35 mesi che costringeranno da lunedì 21 settembre alla chiusura dei centri di riabilitazione.

(Maria Nocerino)